Cambiare le strutture sociali o cambiare l'uomo? È un'alternativa che non finisce di appassionare, e talvolta di dividere, gli uomini e i cristiani. La spiritualità che Pàvel Nikolàjevic Evdokìmov propone, ampiamente nutrita di meditazione biblica e patristica, soprattutto orientale, tende a operare una sintesi tra l'esperienza di Dio e la sua espressione storica nel lavoro, nella cultura, nell'arte, nella morte. L'esperienza di Dio coglie l'uomo in ciò che ha di originario trasformandolo in "uomo nuovo". Ma Dio è colui che ama gli uomini di un "amore folle", come suole dire Evdokìmov prendendo l'espressione dal teologo laico Nicola Cabasilas; cioè di un amore che può tutto fuorché togliere la libertà all'uomo. Trasformandosi a immagine di Dio, l'uomo non può non amare l'umanità intera fino in fondo, condividendone il destino. Perciò è necessario che i cristiani superino sia le sterili tentazioni dell'integrismo sia la perdita di identità e sviluppino la loro fantasia creatrice, esprimendo forme storiche che valorizzino i frammenti di verità e di bellezza sparsi nella società contemporanea, facendoli diventare segni in cui ogni uomo possa sentire la presenza vivente in Dio.
Ha ancora senso fare teologia oggi? E quale sarebbe tale senso? Possiede ancora uno spazio di risonanza pubblica, la teologia oggi? Il presente volume vuole rispondere proprio a questi interrogativi, nella consapevolezza che nella vita della Chiesa il lavoro teologico è un ingrediente essenziale. Non basta, infatti, all'annuncio del Vangelo nel nostro tempo né l'opera del magistero, per quanto illuminato e profetico, né il semplice agire pastorale, per quanto impegnato e generoso. Serve la teologia, serve il lavoro del teologo, inteso come lo sforzo continuo di pensare e dire ciò che è capitato con Gesù - l'evento Gesù - in modo che tale novità sia sempre più a disposizione della generazione cui appartiene il teologo stesso. La teologia, nota il nostro autore, che su questo aspetto riprende e approfondisce le felici intuizioni del teologo benedettino Elmar Salmann, deve tornare a navigare in mare aperto, costruendo ponti tra il Vangelo e la storia, e viceversa. Solo così potrà affrontare di petto il suo specifico compito: quello di dire Dio nel tempo della postmodernità, di coglierne le tracce, di lasciarne emergere la mite e feconda presenza in mezzo al travaglio di un mondo sempre più frastornato dalle sue stesse conquiste e dalla sua stessa potenza.
DIO AL LIMITE
Prospettive per un cristianesimo di soglia di Giuseppe Mazza.
In che termini il limite può essere interpretato come locus theologicus e struttura di rivelazione? Che cosa ci dicono le dinamiche del confine e della soglia sulla verità cristiana e sul cristianesimo stesso come processo ed evento? In che senso è oggi plausibile ripensare la dimensione-limite dell’identità cristiana, in seno a un universo culturale in cui lo «scandalo» dell’assenza divina sembra alimentare solo l’indifferenza religiosa, nella prassi come nel pensiero? È ipotizzabile un cristianesimo come esperienza-limite, magari al limite stesso del cristianesimo ufficiale o tradizionale? A porsi simili domande non è solo il pensiero della fede: oscura ma non disattendibile, una provocante seduzione del limite continua a pungolare, sotto molti aspetti,la riflessione contemporanea. Questo libro ne raccoglie la sfida,nel tentativo di offrire una meditazione coerente sul concetto di cristianesimo alla luce della fenomenologia (ed esperienza religiosa) del limite e del passaggio. La consapevolezza che pervade queste pagine si riassume nella più consolante delle professioni di fede: Dio si dà nel passaggio. Nel suo libero fluire aspetta e ospita,invitando l’uomo a convegno nella concretezza fangosa dello spazio e del tempo. Da Dio a uomo, dal rivelarsi al divenire, il passaggio si fa breve: si fa limite.
DESTINATARI
Studenti e studiosi di telogia.
AUTORE
Giuseppe Mazza è docente di Teologia Fondamentale e di Comunicazioni Sociali presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Svolge un’intensa attività di ricerca a livello internazionale,collaborando con gruppi di studio e istituzioni universitarie in Europa e negli Stati Uniti. Il suo ambito di interesse comprende la riflessione critico-teologica sulla postmodernità, le teorie del limite, l’incarnazione, la comunicazione religiosa e quella pastorale. Ha all’attivo un cospicuo numero di pubblicazioni di carattere scientifico, edite in varie lingue. Per San Paolo ha già pubblicato Incarnazione e umanità di Dio. Figure di un’eternità impura (2008) e, con Giacomo Perego, l’ABC dei vangeli apocrifi (2006).